Contrariamente al ricorso al TAR contro la Soprintendenza che con nostra grande gioia è stato rigettato, questa volta ci auguriamo che il Comune di Sacile esca vincitore dalla decisione di resistere, presentando istanza al Consiglio di Stato, sulla vicenda della revoca del blocco dei camion in direzione del depuratore di Cordignano. Pare quasi incredibile che dopo 11 anni ancora la questione veda continui colpi di scena e sempre nuovi impegni finanziari. Nel corso degli anni una battaglia estenuante che ha coinvolto tenaci cittadini, due amministrazioni comunali, una società e numerosi soggetti a vario titolo coinvolti, come Prefettura, ARPAV, ATO, USL7, Carabinieri del NOE, Corpo Forestale, tecnici provinciali e regionali veneti, il Consorzio, ecc. La conseguenza di una scelta nata male che continua nel tempo a generare effetti negativi. Bastano anche considerazioni come il fatto che Fossa Biuba è sicuramente un corso d'acqua troppo esiguo per fungere da corpo ricettore, o che i camion transitano su un tratto stradale che è troppo angusto per un tal traffico. Era stato anche evidenziato che, in caso di fognature miste e di forti rovesci, le vasche non potevano contenere tutta l'acqua piovana scaricata.
Purtroppo però sappiamo bene che le questioni vengono spostate dal terreno dei problemi concreti, su quello dei cavilli legali. Con poca gioia e tanti dolori per i cittadini. E si noti bene che la nostra Polizia Municipale, nonostante la convenzione, non ha accesso al depuratore. Se ricordiamo bene, la stima dell'attuale utenza che fa riferimento all'impianto dovrebbe attestarsi intorno ai 28.000 abitanti. Questo numero già nel 2009 faceva stimare una certa potenzialità residuale di conferimento all'impianto per le sue capacità. Oggi, in seguito alla diminuzione dei codici di conferimento, quelli conferiti dovrebbero essere delimitati a tre (due in entrata e uno in uscita, cioè lo smaltimento). Sono stati anche bloccati tutti i conferimenti industriali. Resta il fatto che l'odore, anche se non nocivo, è fonte di malessere e che vengono segnalate episodiche alterazioni dell'acqua di Fossa Biuba. Nel 2009 era stata suggerita la chiusura del locale ispessimento fanghi per sopprimere lo sfiatamento. Il 23/12/1993 il depuratore era entrato in funzione con poco più di 1000 allacciamenti. Non sappiamo se l'unico collaudo sia ancora quello risalente al 1994, ma ci risulta che a quella data fosse previsto un dimensionamento dell'impianto per 70.000 abitanti (ad oggi invece calibrato a 30.000). Dal momento dunque che la potenzialità era maggiore degli allacciamenti si era deciso di conferire anche i “bottini”, altrimenti i Comuni avrebbero dovuto intervenire economicamente. Ci risulta infine che dal 1° aprile 2009 la gestione doveva passare alla SI Piave Servizi, che aveva già predisposto degli stanziamenti per l'adeguamento dell'impianto e che nel piano d'ambito si prevedeva di arrivare a 60.000 utenti, anche se, a detta dell'amministrazione di Cordignano al massimo si sarebbe potuto arrivare a 45.000. Ecco dunque la domanda che resta ancora aperta: la nostra amministrazione è al corrente di quale sia davvero la previsione definitiva sul dimensionamento? E sa se siano già in corso o siano stati calendarizzati lavori di ampliamento?
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