Si sta trasformando sempre più in una disfatta di Waterloo su tutti i fronti l’azione dell’Amministrazione sacilese: dal trasferimento della Mineraria dato per imminente dall’Ass. Scarabellotto in aprile e appena smentito dal Sindaco e ancora due settimane dopo ri-smentita la smentita, cioè la Mineraria nuovamente se ne va, dalla marcia indietro sulla modalità di progettazione della Gronda Est – e di conseguenza anche dalla “Cittadella della Salute” – per l’innegabile rivolta della natura che ha purtroppo ben chiarito quale estensione può raggiungere l’acqua del Livenza, ad oggi che ci giunge notizia che il TAR non annulla il blocco della Sovrintendenza ai lavori per la rotatoria che hanno coinvolto la pertinenza di Villa Poletti. SPS lo aveva già auspicato, al contrario di quanto avvenuto a Lignano, ricordando che comunque si trattava di vizi di forma e non certo del merito della cosa. SPS aveva anche annunciato esposto alla Corte dei Conti, in caso di respingimento, per le spese legali (6.229 Euro) dovute esclusivamente alla cocciutaggine dell’Amministrazione per dimostrare che l’abbattimento di villa Poletti non era in relazione alla rotonda e che nemmeno un milione di firme li avrebbe fermati. Resta ancora la questione, non solo puramente finanziaria dell’appalto dato alla ditta, con i lavori ora bloccati, ma anche della bella immagine di Sacile che per mesi verrà offerta ai cittadini e ai visitatori che passeranno per un viale così frequentato come Viale Zancanaro. A tutto ciò aggiungiamo anche i diversi “inciampi” dell'Amministrazione sacilese nell'aggiudicazione di gare d'appalto:
Ricordiamo quella per arredi e giochi per l’asilo nido comunale, che aveva poi visto la ditta seconda classificata ricorrere al TAR del FVG e vincere. Avendo lamentato irregolarità in una serie di atti relativi all'iter procedurale, il TAR aveva infatti riscontrato che la ditta scelta dal Comune non pareva aver “ottemperato” ad alcune prescrizioni contenute nel capitolato, come ad es. un minimo di 11 strati per le parti strutturali in legno multistrato, o l’assoluta assenza di formaldeide. Come mai nessuno si era accorto di aver aggiudicato una gara a chi non aveva rispettato quanto prescritto dalla stessa Amministrazione? E' notizia di questi giorni di novembre che anche la questione dell'appalto della mensa scolastica è finito male, perchè il Comune “ha adottato un provvedimento di aggiudicazione che in seguito ha dovuto riconoscere illegittimo”. Così ha vinto la ditta classificatasi terza all'apertura delle buste a giugno, mentre l'Amministrazione dovrà 4.000 Euro di rimborso delle spese al TAR. Sempre per la questione appalto mensa, in seguito al ricorso delle due ditte quindi escluse, Euroristorazione e Dussman, il Comune prevede 8.000 Euro per "resistere" in Tribunale. E purtroppo non basta: il Comune è stato citato in Tribunale dall'impresa Polese (realizzazione canale scolmatore) per oltre 136.000 Euro e l'Amministrazione ha affidato incarico legale per resistere, una spesa di ca. 6000 Euro. A dicembre il Comune, persa la causa con i residenti in Via Fermi, deve impegnare 4.400 Euro per le spese di lite.
L'Ass. Spagnol comunica il 09/12/12 che la Dussman dovrà rifondere al Comune 3000 Euro delle spese di lite. Bene, almeno in questo caso - |