Presentato il bilancio comunale, SpS ribadisce: per il pareggio finanziario meglio la leva patrimoniale che l'intervento sui redditi! |
Venerdì 13 Aprile 2012 08:29 |
Conformemente a quanto previsto dall'Art. 15, Consultazione, dello Statuto Comunale di Sacile, e più precisamente al punto 3. “La consultazione è obbligatoria oltre che nei casi previsti dalla legge, per l’adozione dei seguenti atti: a) Provvedimenti relativi alla relazione previsionale e programmatica di bilancio”, il 10 aprile si è svolta la presentazione pubblica del bilancio di previsione 2012. Il Sindaco Ceraolo ha confermato il quadro generale che da settimane viene rilanciato dalla stampa sacilese. SPS, non essendo forza eletta in Consiglio, risente della grande difficoltà di accedere agli atti. Ciononostante non potevamo esimerci dall'esprimere un nostro contributo, da leggersi speriamo in senso propositivo, allo scenario che si sta delineando in relazione alle nuove forme di tassazione. Diamo atto al sindaco che non esistono, stante il quadro delle compatibilità imposte dal governo Monti agli enti locali, molte scappatoie per pareggiare i conti. Un inciso su questo: malgrado le misure previste dal governo, misure di macelleria sociale sulle pensioni, sul lavoro e i tagli agli enti locali come accennato prima, siamo tutti di fronte alla nuova precipitazione della crisi bancaria e finanziaria, non poteva esserci un fallimento più clamoroso in così breve tempo: forse serviva una patrimoniale soggettiva sulle grandi ricchezze anche finanziarie al posto dell'odiosa e forse insufficiente IMU? Forse è ora di pensare a un diverso modello socio-economico per il nostro paese? Ma torniamo a noi: ci riserviamo in ogni caso di analizzare meglio le previsioni contabili, ma a tal scopo ravvisiamo un problema fondamentale per poter democraticamente intervenire sul bilancio soprattutto per tutti i cittadini che vogliano capire: sul sito del comune, oltre agli aggregati del Bilancio di Previsione e alla Relazione relativa, vorremmo vedere anche qualcosa di più “dettagliato”, qualcosa che ci permetta un maggior controllo, vorremmo avere la disponibilità PUBBLICA del PEG – Piano Esecutivo di Gestione (sulla cui importanza torneremo con un articolo ad hoc), dal quale poter comprendere le componenti essenziali che concorrono alla formazione delle voci dei bilanci ufficiali (politico-finanziari) aggregati. CHIEDIAMO quindi che nel sito del Comune di Sacile quest'anno venga pubblicato anche il PEG, come vorrebbe informazione al 100% trasparente. Crediamo che l'accesso a questo tipo di informazioni dettagliate sia indispensabile per poter ragionare ulteriormente su forme di risparmio che potrebbero concorrere ad abbattere ulteriormente i 400.000 Euro che paiono essere alla fin fine la somma da recuperare con parte dell'IMU e l'addizionale sui redditi. Ad es.: Quali sono gli importi degli incarichi esterni? Cosa si potrebbe tagliare? Quali gli affitti pagati dall'Amministrazione? Ci sono possibilità di rivedere alcune sedi – la LSM non potrebbe trovare spazio nei locali non più usati del Municipio stesso? Quali le spese per energia, riscaldamento, acqua degli edifici pubblici? Quanto si può abbattere con semplici ma efficaci misure immediatamente attuabili a poco costo? E' possibile ragionare ad un'ulteriore razionalizzazione dei costi degli impianti sportivi? Quali i costi del Consiglio Comunale? Perché il Presidente non rinuncia al compenso (sarebbe un grande segnale simbolico nei confronti della cittadinanza)? Perché non convocare le sedute del Consiglio Comunale sabato alle 14.00 (potrebbero non far scattare il secondo gettone di presenza dovuto al protrarsi oltre la mezzanotte, cosa che, iniziando il Consiglio alle 20.00, facilmente avviene)? ecc. ecc. Tornando alla presentazione, il pareggio di bilancio proposto dalla maggioranza è a carico delle due leve fiscali (IMU e addizionale IRPEF), secondo il meccanismo già ampiamente sintetizzato dalla stampa nelle ultime settimane e al quale noi ci eravamo già dichiarati contrari (vedi articolo precedente >>>). Non ci piace, infatti, il ricorso alla tassazione dei redditi (perché pagano principalmente lavoratori e pensionati, comunque tutti quei contribuenti con reddito facilmente verificabile) preferendo la leva patrimoniale, odiosissima, sulla casa, caricando opportunamente l'IMU sulle seconde case. Anche se non è facile ovviamente uscire da un dilemma: può esser vera le positività del 2 per mille nel caso dell'anziano che abita solo nella sua casa datata e grande. Probabilmente sarebbe l'unico modo per contenere l'IMU, in quanto l'anziano non avrebbe detrazioni per figli sotto i 26 anni. Ma forse non è lo stesso per una famiglia composta da marito e moglie operai con due figli, che vive in un appartamento di 70 m2. Non converrebbe loro il 4 per mille , abbattuto con le detrazioni previste, e in compenso non ritrovarsi sui due stipendi l'addizionale comunale IRPEF visto che andrebbe ad aggiungesi a quella che già pagano alla regionale, tra l'altro recentemente rivalutata? Scendendo in dettaglio, nel nostro piccolo e scontando ovviamente l'impossibilità di poter intervenire in dibattito consigliare per mancanza di un nostro rappresentante, proponiamo dunque i seguenti emendamenti: 1) per l'addizionale IRPEF: aumentare l'esenzione fino allo scaglione dei 28.000 euro in modo da mantenere la progressività dell'intervento proposto dalla maggioranza ma salvaguardando dal prelievo la maggioranza dei pensionati e dei lavoratori (dipendenti o in proprio) cosa non sufficiente con la soglia proposta a 15.000 euro; 2) compensare il mancato introito aumentando del necessario l'IMU sulle cosiddette seconde case, al costo di arrivare al massimo di legge in particolare sulle case sfitte, rimodulando cioè l'aliquota prevista del 7,6 per mille a seconda della situazione di:
è chiaro che i margini di oscillazione sono orientativi, dipendono dai vincoli di pareggio, purtroppo non siamo in grado di fare una simulazione basata sul database del catasto comunale al quale può accedere l'amministrazione in carica (proveremo comunque a chiedere una verifica delle nostre ipotesi … come siamo pronti alla critica propositiva così, democraticamente, siamo pronti a recepire controdeduzioni e smentite alle nostre ipotesi). In conclusione, proponiamo di agire in parallelo su due percorsi: uno di ulteriore verifica e abbattimento delle spese e uno di rimodulazione dei parametri dell'IMU stralciando l'introduzione dell'IRPEF comunale per la fasce di reddito sotto i 28.000 euro. Seguiremo ancora la vicenda, il cui iter prevede prossimamente la commissione bilancio e poi l'approvazione in consiglio, e vi terremo informati. Rossana Casadio e Gianni Urioni |
Ultimo aggiornamento Venerdì 13 Aprile 2012 08:59 |