Quarta puntata
30/11/2005
Il Consiglio Comunale di Sacile (Amministrazione Cappuzzo) approva il P.R.P.C. di iniziativa privata, Ambito di Trasferimento XIII del P.R.G.C. - comparti B e C
Il piano presentato dalla Società Mineraria Sacilese s.p.a., adottato il 28/04/2004 (vedi 3^puntata) viene approvato alle 2.30 al gelo del San Gregorio, presente tra il pubblico il solo responsabile stampa del Gazzettino. Vengono presentati tre O.d.G., uno della minoranza (respinto) e due della maggioranza (approvati). Infine i voti favorevoli sono 21 (tutte le forze di maggioranza e minoranza); nessun contrario e nessun astenuto.
Questo però non significa che le cose sono andate altrettanto semplicemente. Alcuni consiglieri, non presenti nella precedente Amministrazione, nutrivano infatti grande speranza che il governo di centro-sinistra avrebbe fatto di tutto per modificare quanto possibile questa colata di cemento e, accortisi che questa speranza non era affatto condivisa da “Intesa Democratica” intera, avevano cercato allora di opporre resistenza. Nello specifico l'Assessore esterno (quindi senza diritto di voto in Consiglio) Giuseppe Pignat, fortemente sostenuto dalla Segreteria locale e provinciale di IdV, il consigliere Giovanni Buttignol (Margherita) e la consigliera Rossana Casadio (RC). Tanto che il Sindaco aveva dovuto indire una riunione allargata a tutti gli iscritti delle forze di maggioranza per pervenire ad un consenso.
In quelle settimane infatti la stampa infatti titolava ad es.: “La Mineraria divide la maggioranza” o “Mineraria, RC mette i paletti” o “Dopo il tormentato via libera in Consiglio si apre il tavolo con le due proprietà”. L'opera di convincimento degli esponenti ribelli sottolinea che “entro un anno la Mineraria se ne andrà”, che si prevede la “rinuncia a tutti i ricorsi in atto”, come verrà sancito dopo dalla Convenzione che la società andrà a firmare subito dopo l'approvazione in Consiglio e che finalmente l'Amministrazione Cappuzzo avrebbe dunque risolto questa ventennale questione rispondendo alle pressanti richieste della cittadinanza.
I tre capitolano...in fiducia.
Con l'approvazione del 30/11/05 l'Ambito Mineraria avrà validità di anni dieci e si aggiunge a quello già approvato nel 1995, l'Ambito Polese.
Ma la famosa firma sulla convenzione non verrà posta. Non va oltre l'annuncio che “La ditta proprietaria si impegna a richiedere le necessarie autorizzazioni per l'esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria entro dodici mesi dalla stipula della presente convenzione. Esse dovranno essere ultimate entro cinque anni dal rilascio delle relative concessioni edilizie, salvo proroga dell'Amministrazione Comunale...”, che "Il Comune prende atto che la ditta proprietaria, contestualmente alla stipula del presente atto, gli cede gratuitamente il sedime di Via Cartiera Vecchia,...,nonchè le aree interessate dal civico Palazzo dello Sport, dai relativi parcheggi e strade di accesso e la limitrofa area libera,...", e che "le parti si impegnano a rinunziare ai ricorsi giurisdizionali in atto,...".
Nel 2007 il Consiglio di Stato rigetta l'appello (presentato nel 2000) dell'impresa Polese che contestava al Comune di Sacile il mancato rilascio di concessioni edilizie subordinate al trasferimento di un'industria insalubre.
Gli anni passano e poco si muove. Ma l'eco politico perdura. Tant'è che si alzano ancora anni dopo voci di esponenti delle forze politiche parenti della maggioranza sacilese fuori Comune; come l'Ing. Sara Sanviti, candidata regionale dell'IdV, che nel 2008 scrive in una lettera al giornale: “Il Sindaco di Sacile tuona sui giornali 'Abbiamo approvato ancora nel 2005 la Variante che consentirà il trasferimento della mineraria Sacilese'. Non è affatto vero. Non è stata approvata alcuna Variante. Con la Deliberazione di Consiglio del 30 novembre 2005 (che il Sindaco si guarda bene dal citare) è stato accordato un favore alla Mineraria, in barba a tutti i cittadini sacilesi. Con quella delibera sono stati concessi dei favori alla società che oggi vengono fatti passare per 'variante' al Piano regolatore. Se il Comune avesse agito correttamente nell'interesse dei cittadini, avrebbe dovuto prima approvare una Variante al Piano Regolatore e renderla pubblica in modo che tutti avessero la possibilità ( perché, per legge,i cittadini hanno diritto di partecipare alle scelte delle amministrazioni pubbliche) di presentare le proprie eventuali osservazioni. Ma nei Comuni, si sa, si cerca troppo spesso di evitare quei passaggi che concernono la trasparenza e la partecipazione dei cittadini, per favorire i cosiddetti 'potenti'. Così la Deliberazione n°90 del 30/11/05, che non parla assolutamente di Varianti (chiunque può andarla a vedere trattandosi di un atto pubblicato) è stata approvata all'unanimità dei votanti.” Condanna poi l'assenza dal voto del consigliere dell'Italia dei Valori e aggiunge che il partito aveva inviato al Comune una nota in cui si chiedeva di “chiarire chi fossero i proprietari delle aree interessate (aspetto non chiarito) e che il Comune rispondeva che non erano interessate delle aree comunali, ignorando così la sentenza del Tribunale di Pordenone (Sezione Civile) n°1072/03 del 15/07/03, che attribuiva al Comune la proprietà di una buona fetta di quell'area (14.000 metri quadrati circa, dove si trovano il palazzetto dello sport e le relative pertinenze).”
2009 Nulla si è mosso in questa questione ultraventennale: il sedime di Via Cartiera Vecchia e dell'area del Palazzetto è ancora della Mineraria (la famosa fetta di torta che gli esperti pasticceri ci avevano fatto mangiare 20 anni fa, apparentemente gratuita e invece costosissima!) e questa così definita “insalubre attività” è ancora tutta lì. L'unico cambiamento è che passa di nuovo di mano: passa alla nuova Amministrazione Ceraolo.
Come si può vedere nel 2013 la Mineraria è ancora lì. Nessuno dei quattro Sindaci ha mai provato a prendere la questione di questa “insalubre attività” in altro modo, cioè come avrebbe dovuto, dal momento che il Sindaco è il massimo tutore della salute pubblica: esercitando in tutte le varianti e modalità possibili un tale pressing in materia di salute (polveri, rumori, traffico mezzi pesanti) che avrebbe anche potuto sfiancare le resistenze della Mineraria. |