A quando il rimborso della quota relativa al servizio di depurazione? |
Domenica 05 Dicembre 2010 06:37 |
Se il Comune di Sacile è uscito da GEA e sta ora aspettando il rimborso della propria quota, molti cittadini di Sacile stanno ancora aspettando indicazioni su come muoversi per ricevere il rimborso della quota relativa al servizio di depurazione non effettuato. In particolare nel 2009, in quanto per un lungo periodo anche chi si era rivolto all’ufficio delle CGA per prenotare lo svuotamento per mezzo autobotte, si era sentito rispondere “solo in casi di estrema necessità”. Tra l’altro nulla si era saputo sulla gravità della situazione che aveva portato alla sospensione degli svuotamenti con l’autobotte, mentre nel corso dei mesi si era letto più volte della carenza dell’impianto di depurazione e dello stato di inquinamento del Livenza.
Tutti gli utenti di Sacile stanno pagando da anni regolare bolletta, comprensiva sempre della depurazione, esattamente come è stato per le bollette del 2010, dove si continua ad addebitare preventivamente tale quota….. purtroppo legittimamente. Legittimamente perché la Corte ha stabilito che gli enti o le società da loro partecipate possono continuare ad esigere i pagamenti mediante “inserimento in ruolo” (con la cartella delle tasse), sebbene non si possa più parlare di “tributi”, bensì di “corrispettivi per prestazioni contrattuali”. Sorge comunque il dubbio che ciò sia da riferirsi alla nostra Compagnia Generale delle Acque, visto che non è un ente, ma una società privata, e di fatto la quota di depurazione a Sacile è inserita nella bolletta dell’acqua e non in una cartella comunale. E ricordiamo inoltre che alcuni cittadini hanno più volte fatto presente nel corso delle assemblee territoriali di aver notato delle difformità nei parametri di calcolo delle bollette a seconda delle zone di residenza. Anche in questo caso non è mai stata data risposta né dalla precedente né dall’attuale Amministrazione. E’ incredibile come le cose continuino tranquillamente a restare sempre uguali nonostante la sentenza n.335 pubblicata dalla CORTE COSTITUZIONALE in data 10 ottobre 2008 che dichiara l'illegittimità della riscossione indistinta della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione. A Sacile tutti gli introiti, diritti e contribuzioni del servizio fognatura e depurazione entrano nella libera disponibilità del concessionario costituendo corrispettivi per il servizio stesso, mentre al Comune viene riconosciuto un importo pari all’8,50% dei ricavi di applicazione delle tariffe di fognatura e di depurazione. La quota relativa alla depurazione, regolarmente pagata dagli utenti sacilesi non allacciati a fognatura, si configura dunque come il “corrispettivo” di un servizio non erogato, andato in parte anche al Comune stesso. Nel giugno 2009 è intervenuta in merito anche la sezione di controllo della Corte dei Conti di Trieste che ha chiarito, mediante un “avviso”, che possono chiedere il rimborso fino a 10 anni dal pagamento indebito tutti i cittadini e le imprese, sottolineando che i 10 anni non partono dalla sentenza ma dal pagamento materiale delle somme indebite. I gestori hanno poi tempo 5 anni, anche in forma rateizzata, di restituire quanto dovuto. Ci sono Comuni come Zoppola, San vito e Fiume Veneto che hanno dato informazione alla cittadinanza e che si sono attrezzati, mandando una lettera a tutti i cittadini non allacciati alla rete fognaria e istituendo anche degli sportelli appositi per agevolare la compilazione della modulistica. Aspettiamo risposta anche a Sacile.
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Ultimo aggiornamento Domenica 05 Dicembre 2010 06:49 |