E' stato presentato a metà marzo 2014 a Tavagnacco il risultato dello studio di due anni di ricerca condotta dai dott. Marilena Mazzariol, Manuela Mazzariol, Alen Carli e Mario Canciani, Primario del Servizio di Allergo-Pneumologia Clinica Pediatrica, Università di Udine, sulla “Esposizione ad inquinanti indoor nelle scuole di Udine e hinterland”.
Lo studio, iniziato nel febbraio 2012, ha permesso di ottenere dati sulla presenza di allergeni e inquinanti dell’aria all’interno ed all’esterno delle scuole italiane (9 città campione, Udine l'unica del nordest) e di valutare l’impatto degli allergeni nell’ambiente scolastico sui bambini. Sono state prese in considerazione 4 scuole elementari e 4 scuole medie di Udine (centro e periferia), con un campione di tre classi ciascuna, per un totale di 288 bambini. Oltre alla relazione tra inquinamento interno e allergie, tra le finalità anche quella di richiamare l’attenzione sull’importanza di una buona qualità dell’aria e fornire a organizzazioni nazionali, enti locali ed organizzazioni scolastiche strumenti pratici per valutare, migliorare e mantenere una buona qualità dell’aria nelle scuole.
E' stata rilevata e misurata nelle aule la presenza di molteplici inquinanti, come Anidride Carbonica, Polveri sottili, Composti organici volatili, Biossido di Azoto, muffe e umidità. Derivano dal traffico esterno, dagli impianti di riscaldamento, da strumenti di lavoro (stampanti e fotocopiatrici), materiali da costruzione, arredi, mobili, rivestimenti, materiali di pulizia, disinfettanti, insetticidi, prodotti vari (colle, adesivi, vernici, solventi), troppo materiale cartaceo accumulato nelle scuole, fino a sostanze proprie prodotte da fatto di trovarsi in gruppo all'interno di una stanza (respirazione, superficie corporea, prodotti cosmetici, deodoranti, abiti trattati in lavanderie). Tutte sostanze che penetrano nell’albero respiratorio fino a raggiungere bronchi, bronchioli ed alveoli.
Gli efetti sui bambini sono molteplici: vanno da stati di malessere, stanchezza, senso di fastidio, cefalea ed ansia all'aumento dei sintomi di malattie respiratorie ed allergiche, fino ad alterazioni della funzionalità polmonare, irritazioni agli occhi, al naso, alla gola, sonnolenza, mal di testa, nausea, asma e, addirittura, al rischio di riduzione della risposta alla terapia antiasmatica.
Particolarmente chiaro il risultato di uno dei test effettuati: la spirometria ha attestato che il 13% dei bambini aveva i bronchi ristretti.
Per maggiori particolari si veda: http://www.associazionealpi.com/index1.html
e anche: http://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2012/PercezioneAmbiente.asp |