Venerdì 24 Dicembre 2010 18:06 |
Altro che evento eccezionale, non sono passati nemmeno due mesi e Sacile è di nuovo sotto acqua. E dal momento che ora nessuno potrà più dire che si tratta di un caso la decisione da prendere è una sola: congelare tutte le previsioni urbanistiche! La gravità è evidente tanto più che sempre più spesso la natura sta mettendo in discussione anche studi accurati e recenti come la Valutazione Ambientale Strategica del 2008, uno dei documenti allegati alla Variante 54, dove si afferma che “i giorni di pioggia registrano un massimo nel periodo maggio - giugno ed un minimo nella stagione secca invernale (dicembre - febbraio)” !!! E probabilmente si può ritenere ampiamente datato, dopo soli 15 anni, l’ultimo studio geologico generale comunale sulla valutazione del fenomeno esondativo nel territorio comunale fatto nel 1995. La VAS spiega molto bene che il Livenza ha la caratteristica di scorrere entro una pianura con una pendenza molto bassa, per cui ha un andamento “meandriforme”. Questa meandrizzazione è legata alla velocità dell’acqua, a fenomeni di sedimentazione e di erosione, a spostamenti laterali dell’alveo che determinano migrazioni e spostamenti delle anse. E’ chiaro che questo significa riconoscere che i corsi d’acqua sono per loro natura dinamici. Finchè si trattava del Giardino della Serenissima, limitato all edificazione del nostro bellissimo centro storico, attorniato da una grande distesa di campi, ovviamente nessun problema. Ma quel che è stata l’autostrada dell’urbanistica degli ultimi 50 anni la nostra città lo sta pagando ora. E comunque nessun politico (Destra e Sinistra sempre uniti) pare ancora voler scendere da questa autostrada. Eppure si dice nella VAS che “il corso d'acqua ha generalmente perso la sua naturalità, la bassura è stata colmata riducendo la possibilità del corso d'acqua di continuare la sua evoluzione (migrazione dei meandri), obbligandolo ad un percorso forzato”. Come testimoniano le carte del catasto austriaco sono spariti due importanti meandri, uno llocalizzato nell'area attualmente occupata dall'ospedale, l’altro nella zona del cimitero di Sant'Odorico, mentre “nel tratto in cui il Livenza attraversa il centro urbano di Sacile, la depressione non esiste quasi più, alterata dallo sviluppo della città”. Non a caso dove la naturalità dei corsi d'acqua è salvaguardata si è mantenuta una buona densità del reticolo con frequenti ramificazioni dei corsi d'acqua principali e secondari che permettono il deflusso naturale, mentre dove lo sviluppo della rete idrografica (in particolare sulla destra Livenza) è decisamente meno denso e si è proceduto a frequenti rettifiche e tombature dei corsi d'acqua, sintomo evidente dell'impronta dell'urbanizzazione, le acque esondano. Se a ciò aggiungiamo che il Livenza viene definito come “impluvio idraulico” per il suo forte richiamo dell'acquifero circostante e che gran parte della falda ha la caratteristica di essere limo-argillosa sabbiosa, e quindi meno permeabile di un fondo ghiaioso, si capisce bene che se diffcilmente può penetrare in giù l’acqua sale verso l’alto. La situazione è grave. Punto e basta. Stop al consumo di territorio a Sacile!!! |
Ultimo aggiornamento Domenica 05 Gennaio 2014 18:32 |