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Sabato 15 Marzo 2014 18:34

COMUNICATO STAMPA del COMITATO PER LA SALUTE PUBBLICA BENE COMUNE – Pordenone, 14 marzo 2014

Una delegazione del Comitato Salute Pubblica Bene Comune è stata ricevuta, nei giorni scorsi, dal Direttore Generale dell’Ass n.6, dr. Samani, e dal Direttore Sanitario dr. Simon.
Nell’incontro sono stati affrontati una serie di argomenti che hanno riguardato:
·         le prospettive della nuova organizzazione sanitaria provinciale;
·          l’ampliamento dei  servizi territoriali in previsione di un sempre minore utilizzo del tempo “ospedaliero” strettamente legato alle acuzie;
·         il rapporto tra la carenza di finanziamenti nel sistema sanitario e la conseguente riduzione cronica del personale;
·         la salvaguardia e il miglioramento della risposta qualitativa-quantitativa ai bisogni dei cittadini;
·         infine una particolare attenzione è stata posta dal Comitato riguardo al modo in cui l’Azienda intende conciliare i tagli dell’1% del bilancio del 2012 con una qualità apprezzabile dei servizi.

Il Direttore Generale dr. Samani ha precisato che, secondo la sua esperienza pregressa, non è la volumetria a definire la qualità di un ospedale, ma piuttosto le norme di sicurezza e le strutture territoriali ben organizzate in ambito socio-sanitario.
Sul Protocollo riguardante la centralità Ospedale e Territorio di tipo infermieristico, l’Azienda intende intervenire con la prevenzione e, quando il cittadino si reca al Pronto Soccorso, si deve essere in grado già a questo livello di prevedere quale dovrà essere il percorso più appropriato per non farlo stazionare nell’Ospedale inutilmente, o quali saranno le necessità collegate alla sua dimissione, in modo da organizzare in tempo l’accoglimento a domicilio. Il dott. Samani parla di “continuità” tra Ospedale e Territorio: è sua convinzione che se i servizi socio-sanitari presenti sulla vasta area pordenonese funzionassero meglio, di sicuro si ridurrebbero i ricoveri  riservati per le acuzie. Afferma che in questa provincia ci sono diffuse eccellenze ma silenziose; l’obiettivo è quello di farle emergere per valorizzarle in vista di favorire un sistema sanitario territoriale più capillare e più efficace. Il dott. Samani aggiunge che si dovrebbe ripensare anche la funzione dell’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico): tale Ufficio non deve essere solo il luogo della lamentela rispetto alle criticità ma un luogo dove il cittadino possa fare le sue proposte.

Il dott. Samani rileva essenzialmente due criticità sul territorio pordenonese: la psichiatria e la neuropsichiatria infantile. Riguardo alla prima criticità, nota che la riforma basagliana, partita brillantemente negli anni ’80, qui a Pordenone ha risentito nel tempo di diverse battute d’arresto e, a differenza dell’esperienza triestina, non ha avuto gambe per procedere in un percorso ripensato e innovativo. Riguardo alla seconda criticità sostiene che il Servizio abbia bisogno di un responsabile (o di un vertice) che possa  coordinare le realtà territoriali; inoltre, di fronte ad un tema vasto, complesso e articolato come questo, ritiene che vada riorganizzato un lavoro molto più capillare e puntuale rispetto ai minori in difficoltà. Ad esempio è inaccettabile che la lista di attesa per una visita presso il Servizio di Neuropsichiatria sia attualmente di circa sei mesi.

A proposito dei tagli di spesa richiesti, Il DG dott. Samani precisa che essi, pur comportando una certa riduzione,  tuttavia consentono di poter continuare a erogare i servizi necessari. L’obiettivo è quello di garantire il turn over infermieristico e, soprattutto,di svolgere una buona prevenzione per ridurre i ricoveri di persone nell’Ospedale.

Sono state chieste anche informazioni riguardanti il livello della progettazione della Cittadella della Salute. Il dr. Simon afferma che il progetto lo hanno ereditato; in ogni caso esso non prevede nuovi volumi, ma un recupero dell’esistente, la demolizione e la ricostruzione di una delle strutture. Precisano che il progetto è stato licenziato da qualche giorno. Nella Cittadella troveranno sede l’Ambito e alcuni servizi della ASS6; il rimanente sarà ubicato negli attuali padiglioni ospedalieri “A” e “B”, adeguatamente ristrutturati, insieme agli Uffici dell’Azienda ASS6. L’obiettivo è di concentrare tutti i servizi e gli uffici territoriali in un unico luogo.

Alla fine dell’incontro il Comitato chiede ai due direttori cosa pensano relativamente alle forme di partecipazione dei cittadini nella “gestione” dei distretti sanitari. Il dott. Simon risponde che nella sua esperienza di capo distretto ha trovato sempre utile il confronto, anche e soprattutto perché senza di questo la criticità di alcune situazioni non sarebbe mai emersa. In ogni caso, pur non avendo ancora deciso precise modalità in proposito, tuttavia i Dirigenti non escludono la possibilità di pratiche partecipative da parte dei cittadini.

 
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