camere "per coniugi" in casa di riposo |
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Domenica 07 Gennaio 2024 17:03 |
In vista forse finalmente del tanto necessario ampliamento della nostra casa di riposo, rinnovo l’invito a riflettere su una proposta fatta durante la discussione in consiglio comunale: cioè la previsione di 3 o 4 camere doppie PER CONIUGI. Ormai con l’invecchiamento che però non corrisponde sempre ad uno stato di relativa salute e buona autosufficienza di almeno uno dei coniugi le giovani famiglie si trovano spesso nella triste situazione non solo di dover ricorrere alla casa di riposo ma di dover anche separare i loro genitori. Ci sono molti casi in cui entrambi presentano un quadro di cronicità multiproblematica anche se di patologie diverse per cui non è più possibile vivere da soli ma non è nemmeno giusto doverli dividere strappandoli a decenni di convivenza. Non illudiamoci, sappiamo benissimo che si arriva ad un punto in cui tra turni di riposo e ferie non bastano più una collaboratrice famigliare e nemmeno forme sporadiche di assistenza domiciliare.
Anzi, purtroppo leggiamo sulla stampa di tragici epiloghi di solitudine che culminano nei titoli di "doppio suicidio" in cui la coppia compie un gesto disperato insieme, oppure “omicidio e suicidio per disperazione” nel qual caso di solito è il marito che non riesce più a sostenere il peso di accudire la moglie gravemente inferma e prende la terribile decisione, o succede che il coniuge che accudisce l'infermo ha a sua volta un malore per cui dopo giorni li trovano ormai entrambi senza vita. Restare insieme invece, pur con la gravità che possono assumere le condizioni cliniche dell’anziano, significa sostenere tutto ciò che ancora può essere una rilevante risorsa psicologica per mantenere un po' di serenità.
Perciò dobbiamo tutti sentirci responsabili. Perciò dobbiamo intervenire per evitare la straziante decisione di dover dividere due anziani coniugi. Non più uno a casa e uno in casa di riposo, perchè oltre allo strazio della separazione chi resta a casa si sente pure in colpa e anche, semplicemente, perchè magari non riesce ad andare a far visita in una casa di riposo lontana il marito o la moglie se qualcuno non la/lo accompagna. E non più in case di riposo diverse perché non c’era posto nella stessa e nemmeno più nella stessa ma in nuclei diversi, bensì INSIEME nella stessa camera. Potersi dare la buonanotte e il buongiorno.
E’ poi urgente avviare veramente le varie forme possibili per l’abitare autonomo ma protetto perché è provato che ritarda di molto, e spesso evita, il ricovero in casa di riposo.
Il minimo per cui dobbiamo sforzarci di pensare, trovare e sperimentare nuove soluzioni per i nostri anziani. In fin dei conti non si tratta di costruire stanze apposite, al massimo piccoli accorgimenti di arredo. Si tratta solo di riservarle allo scopo.
Il prossimo iter progettuale a Sacile potrebbe costituire un concreto e lungimirante esempio virtuoso. |
Ultimo aggiornamento Domenica 07 Gennaio 2024 20:11 |