16 lavoratrici e lavoratori difendono il loro posto |
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Sabato 19 Novembre 2011 21:13 |
Udine, 17 novembre 2011 Prot. n. 789 COMUNICATO STAMPA di legacoopsociali
Cosa succede all’Azienda Sanitaria di Pordenone? Da ieri 16 lavoratori (quasi tutte donne, parte soggetti svantaggiati) stanno presidiando la lavanderia dell’Ospedale di Sacile, per impedire che i camions della ditta Hospital Service di Mozzagrogna (Chieti) effettuino un servizio che non dovrebbe essere realizzato a centinaia di chilometri da qui, ma – come da capitolato d’appalto, oltre che per buon senso – all’interno della lavanderia stessa. Da ieri H.S. dovrebbe svolgere il servizio espletato fino al 15 dal personale della Cooperativa sociale Noncello, una delle prime realtà economiche non solo provinciali, ma nazionali nel campo dell’inserimento lavorativo.
E’ evidente che c’è qualcosa che non va. E, come al solito, non va innanzitutto “nel manico”. Il capitolato dovrebbe tutelare il personale, ma l’Ass n. 6 di Pordenone non sembra voler imporne all’H.S. l’assunzione. Il servizio dovrebbe essere svolto a Sacile, ma si permette alla ditta di svolgerlo altrove. Questo comportamento omissivo viola le regole stesse che l’Ass, in quanto “stazione appaltante”, si è data. Inoltre l’Ass di Pordenone viola le disposizioni regionali, che prevedono nelle Linee annuali per la gestione del servizio sanitario regionale (DGR FVG n. 2348 del 25 novembre 2010) che: «nel 2011 un numero crescente di persone svantaggiate dovranno essere occupate. Grazie all’affidamento alla cooperazione sociale di inserimento lavorativo di quote di servizi pari almeno al 2% dell’importo complessivo degli affidamenti a terzi». Un tempo la provincia di Pordenone si vantava di essere all’avanguardia in questo settore: qualcuno ora se ne vergogna? Quello della lavanderia di Sacile non è un caso isolato. Da mesi emergono situazioni “critiche”. Per le cooperative sociali locali è sempre più difficile acquisire servizi presso l’Ass n. 6, che in un impeto di esterofilia affida servizi a ditte non solo di Chieti, ma anche di Alessandria o Roma: ormai le cooperative sociali locali gestiscono solo una minor partis dei servizi. Visto che questa è una delle province italiane che può vantare una più consistente e qualificata cooperazione sociale, con realtà occupazionali di poco inferiori all’Electrolux, è proprio vero che nemo propheta in patria!
07/12/11 apprendiamo dalla stampa locale che tra due giorni le 16 lavoratrici/lavoratori riprenderanno a lavorare reinseriti nella COOP Service Noncello. Facciamo a loro e alle loro famiglie i più cordiali Auguri e rivolgiamo un grande apprezzamento a chi ha condotto celermente a buon fine la vertenza. |
Ultimo aggiornamento Mercoledì 07 Dicembre 2011 17:34 |