Ancora una volta sulle sorti delle scuole di Sacile si sceglie il minimo ribasso per sanare una situazione ormai da definire come emergenza. Parlare di urgenza oggi infatti è troppo blando, perchè le vicissitudini dell'ISIS Pujati so protraggono ormai da troppi anni. L'odierno Pujati, ex Istituto Magistrale, ha inizato ad incrementare repentinamente il numero dei suoi studenti con l'avvio a fine anni '80 del corso Pedagogico Linguistico, al tempo una cosiddetta minisperimentazione interna. Il successo aveva fatto sì che nel giro di due tre anni scolastici da una prima si era già passati a tre e che gli spazi dell'edificio dell'Istituto Magistrale non bastassero più. Così alcune classi avevano trovato posto nell'ala ovest della Balliana. Successivamente all'accorpamento delle due scuole medie di Sacile e all'abbandono della sede della Nievo per confluire tutti nella sede odierna il problema delle classi del Pujati si era riproposto. Così son state dislocate aule in parte negli edifici dell'IPSIA, dell'Aporti e dell'attuale linguistico che era stato liberato dal corso per periti aziendali che non aveva più i numeri per una sede staccata a Sacile. Nel frattempo i vari altri corsi avviati al Pujati, che ad oggi rappresentano l'offerta dell'Istituto, avevano ulteriormente fatto lievitare gli iscritti. Ad un certo momento era stata persino paventata l'idea di trasferire il Pujati nell'edificio del Marchesini. Figurarsi. Solo tempo perso in inutile discussione. Poi si è passati a promettere la demolizione dell'Auditorium con riedificazione e aggiunta di aule. Altri 10 anni persi in inutile attesa di vedersi concretizzare progetto e finanziamento. Ora, all'alba del 2022, ci comunicano che tale soluzione non è percorribile. Nel frattempo la carenza di aule ha visto la sistemazione di un corso nella vecchia sede dell'IPSIA, sopra le stanze delle associazioni al centro giovani Zanca, con qualche problemino burocratico per via appunto della promiscuità tra i vari soggetti presenti entro le stesse mura. Anche questa soluzione era stata definita “ temporanea”, un termine generosamente usato a Sacile, ma ad oggi situazione invariata. Nessuno ha anche solo per un attimo ritenuto di ponderare la proposta di riqualificare ed ampliare l'edificio del linguistico nel parco del centro studi. Altri anni di inerzia e nel frattempo il Pujati contava ormai a ben QUATTRO sedi. Ma non era certo finita.
Nel 2016 hanno ipotizzato o un prefabbricato o, non ridete cari lettori, la dislocazione di alcune aule presso il centro commerciale Serenissima. Non occorre aggiungere commento. Ma nemeno questa è stata l'utlima boutade.
No, perchè proprio in questi ultimi mesi abbiamo visto il peggio dell'mprovvisazione con quello che avrebbe dovuto essere l'avvio del Liceo Musicale per cui qualcuno ha avuto l'ardire di proporre di buttare lì intanto due aule nell'edificio delle scuole in via Ettoreo portando il Pujati ad avere ben CINQUE sedi. Eppure, a parte per la sottoscritta, pareva cosa fatta senza che nessuno se ne stupisse più di tanto. Poi si son però stupiti che non fossero pervenute sufficienti iscrizioni per un corso di cui non esisteva altro che ... l'intenzione.
Ma non c'è fine al peggio. Non c'è fine al peggio quando, come detto all'inizio, si è ormai all'emergenza. Si è ormai all'emergenza e una sola cosa continua a costituire l'unica certezza: quella di risparmiare il più possibile.
Così pare essere infatti relativamente alla soluzione che si prospetta per le nuove aule del Pujati in un edificio costruito dove ora si trova la piastra da basket del Marchesini, lato stazioncina.
Perchè no??? Ci son tanti motivi per il no. E stavolta il Pujati merita il meglio. Vi rimando alla seconda puntata. |