Sacile Partecipata e Sostenibile

l'ARS e SPS sono per il Sindaco "minoranze rumorose" PDF Stampa E-mail
Lunedì 02 Settembre 2013 20:59

Democrazia è partecipazione (Giorgio Gaber aveva letto e condiviso la Costituzione).
Questo semplice concetto non rientra nei parametri che limitano il modo di ragionare del nostro sindaco Ceraolo. Nel suo irritato intervento sulla stampa del 31 agosto, egli fa intendere che, una volta ricevuto il mandato attraverso le elezioni, gli organi eletti non devono più essere "disturbati" salvo verifica alle prossime consultazioni.
È, questa, una ben misera concezione della complessa strutturazione della democrazia nei paesi occidentali. Caro Sindaco, se l'Italia fosse costituita da un'omogenea popolazione di cittadini che ogni giorno pensino alla società nella quale sono inseriti seguendo e controllando, come singoli e come

associazioni, chi fu delegato all'esercizio delle funzioni pubbliche, il nostro sarebbe certo un Paese migliore! Del resto la tutela della libera espressione del singoio e delle associazioni, è garantita da numerosi articoli della nostra Costituzione, ad es. l'art3, l'art5, l'art.21 ed altri ancora.
Ceraolo nell'articolo in questione, riesxima un totem degli anni di piombo: la "maggioranza silenziosa". Tale presunta maggioranza era invocata da chi, privo di argomenti da contrapporre alle istanze di singoli cittadini o di gruppi organizzati, evocava masse di persone che, nella sua fantasia, gli davano ragione. Chi mai lo indicava come interprete di pensieri non espressi? Tempi bui per la democrazia, quelli, caro Sindaco!
Ciò che emerge, in termini generali, dal suo intervento è la figura di un primo cittadino chiuso nella sua torre d'avorio, che accetta solo le istanze di chi rema nella sua direzione ed è insensibile alle sollecitazioni, anche eventualmente critiche, che sono proposte da chi non si adegua al "pensiero unico".

Luigi Zoccolan e Antonio Fiorot per l'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra
Antonio Armelin per SPS

PS.: Beh, quanto il centro-destra pensa della partecipazione è chiaro nel rifiuto degli allora consiglieri, R.Ceraolo e P.Fundarò. Rfiutando di partecipare al workshop sulla partecipazione (non è un gioco di parole!) tenuto nel febbraio 2005 dal dott. Roberto Orlich, il primo dichiarava che "sulla partecipazione abbiamo sempre avuto le idee ben chiare e le abbiamo manifestate anche prima della campagna elettorale. Riteniamo pertanto inutile partecipare ad una iniziativa che non ci riguarda" e il secondo perchè era "chiaro lo scopo dell'iniziativa che sembra più di natura culturale che politica. Non ritengo di partecipare perchè ho ben chiaro il concetto di partecipazione che non potrei certo cambiare".

Ebbene, son passati 8 anni e io non ho ancora capito cosa intendevano quindi per partecipazione......mah?!

Rossana

 

Ultimo aggiornamento Domenica 08 Settembre 2013 14:24
 
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