Siamo alle solite. Per i nostri amministratori e politici non esiste altro che moltiplicare i chilometri di asfalto per accontentare il traffico. Loro lo chiamano decongestionare, snellire, distribuire. Il problema è che bisognerebbe invece poter dire DIMINUIRE, RIDURRE, TOGLIERE.
Ricordate quando Beppe Grillo diceva che grazie a Internet non sarebbero più circolate le mozzarelle, bensì la ricetta per la mozzarella?! Beh, così non è stato e la riprova è che abbiamo un traffico autostradale aumentato in FVG di quasi l'8%, che le aziende non tengono più le merci in magazzini perchè vendita on line significa anche che il cliente vuole subito l'acquisto. Quindi moltipilicazione di corrieri e camioncini. Più le varie delocalizzazioni e i prezzi stracciati degli autotrasportatori esteri e la frittata la viediamo e la paghiamo bene. A ciò aggiungete la solita miopia dei nostri politici in fatto di gestione della mobilità, in particolare di quella pubblico e su rotaia.
Apprendiamo quindi che ci aspettano nuove strade, gronde, bypass, ampliamentie raddoppi di carreggiata, ponti, sovrapassi o sottopassi (il famoso tunnel da 100 milioni da Casarsa a Sacile della giunta Illy!), circonvallazioni, ecc ecc., perchè le auto ogni giorno sono incolonnate in lunghe code.
Hmmmm, ma non ci han detto la stessa cosa quando han fatto la Cimpello - Sequals? Quando han deciso per la terza corsia? Quando han fatto la Portogruaro - Sacile? Quando a Sacile ci han fatto le due bretelle? Quando l'amministrazione Ceraolo ha deciso per la gronda est?
L'unica equazione pare sempre: aumenta il traffico su gomma = aumentiamo le strade. DIMINUIAMO il traffico su gomma, mai, magari prendendolo come impegno diverse decine di anni fa.
Lo stesso, in misura minore, vale oggi per la nostra cara vecchia ma sempre vigorosamente pericolosa Pontebbana: avete sentito qualcuno dire "se ci son così tante auto in così lunghe code proviamo un pò a RIDURRE le auto"?
In primis basterebbe che il nostro automobilista tipo cambiasse mentalità: senza scomodare termini inglesi (ben usati in Europa ma da noi buttati lì dall'amministratore di turno solo per far un pò figo) come car-sharing e car-pooling, sappiate che oltreconfine è assolutamente usuale andare al lavoro insieme. E' semplicemente una sana abitudine culturale che fa parte della cultura del risparmio e di quella della sensibilità ambientale che mai si è persa negli altri Stati, anche se là la benzina costa meno e i salari sono il doppio dei nostri. 20 guidatori singoli in 20 auto a fronte di 15 auto in meno con 4 passeggeri in 5 auto. Semplice. Per questo basterebbero buone volontà individuali. Ci starebbero bene anche campagne di amministratori sensibili che sapessero coinvolgere ad es. le varie aziende, gli enti pubblici ecc. del territorio e progettassero insieme a loro delle iniziative premianti per coloro che facessero piccole "comunità di viaggio". Ci si potrebbe sbizzarrire con un sacco di simpatiche idee...
Poi ovviamente ci sarebbe da organizzare un trasporto pubblico degno della definizione.
E poi potremmo magari forse magari forse magari forse magari magari forse forse anche ... investire in SERIE politiche di moblità ciclabile. Che ad es. nella vicina Carinzia si stiano restringendo le arterie principali per affiancare OGNI percorso con una pista ciclabile è ormai routine, è una normalità, nessun amministratore nemmeno se ne vanta. Che ad es. ci sia un disegno organico per l'uso di tutti i mezzi di trasporto pubblici, in modo che il turista olandese, francese, norvegese, che NON intende usare l'auto possa arrivare comodamente anche fino al più sperduto paesino di montagna, è ormai pure una normalità (e i risultati si vedono!). Ovvio che ci vuole un sistema perfetto come le ferrovie austriache che vantano nel 2017 il 96% dei treni puntuali. Un efficace concatenamento di treno - bus - pullmini comunali - mezzi degli operatori turistici (persino il trattore!) per arrivare lisci come l'olio nel luogo di vacanza e portandosi dietro anche la propria bici. Infine, che con il 30km/h le città siano più amiche delle bici che delle auto è pure questa ormai storia vecchia.
Oggi vi presento l'ultima trovata: il Masterplan ciclabile della Carinzia, primo Land austriaco a dotarsene.
Oltre ad una attenta e ben finanziata progettazione per il continuo ampliamento e COLLEGAMENTO della RETE ciclabile (ad oggi di 1000 chilometri) dal 1° maggio 2018 il Land della Carinzia si è dotata di un sistema regionale di noleggio bici. Circa 1000 bici nuove di zeccha, per ora, in aggiunta a quelle ovviamente già in dotazione dei vari gestori del noleggio. Tra queste 500 e-bike, oltre a bici per bambini, mountainbike e rimorchi per bici. Un investimento iniziale di 1 milione di Euro con la centrale operativa a Villach e la possibilità di ritirare e, soprattutto, LASCIARE alla fine le bici noleggiate in qualsiasi posto della Carinzia! Il tutto ovviamente allacciato al sistema del servizio di trasporto pubblico, partner la ferrovia in primis.
Si stima di superare in una sola stagione l'indotto di oltre 100 milioni l'anno che già ora vanta la regione.
Alle piste ciclabili inoltre si stanno affiancando percorsi culturali, gastronomici e di scoperta di prodotti locali con sistema acquisto diretto dal produttore (che è modalità sempre esistita e da sempre regolamentata, promossa con grandi e generose cmapagne in aiuto dei piccoli produttori, e tutelata da leggi semplici e chiare e però anche da severi controlli). Sempre con un bel apporto di idee simpatiche. Ad esempio il gran successo del "Mundraub", cioè furto di gola. Un'idea nata in Germania che ora si sta diffondendo rapidamente: significa mangiare gratis la frutta di alberi/cespugli di determinati luoghi segnalati dall'apposita piattaforma web. Possono essere luoghi pubblici, ma anche la messa a disposizione di agricoltori i cui terreni confinano con piste ciclabili. E anche i Comuni ovviamente investono: sono partiti con un investimento di 310.000 Euro i lavori del Flowtrail più lungo d'Europa nel Comune di Feld am See, mentre il Comune di Finkenstein sta adeguando/ampliando con 180.000 Euro tutta la rete rete ciclabile intorno al lago di Faak. Non dimentichiamo che la ciclabile lungo la Drava ha ottenuto il marchio delle 5 Stelle. E, a proposito di continue idee simpatiche, in città si trovano ora i "Radbutler", cioè i maggiordomi delle bici, cioè luoghi custoditi dove il turista può lasciare la sua bike.
Torniamo alla Pontebbana. LA PROPOSTA di SPS: una ciclabile lungo la Pontebbana SUBITO, almeno da Sacile a Casarsa. A questo percorso da est ad ovest si potranno/dovranno poi allacciare piste ciclabili provenienti dai vari Comuni situati a nord e a sud della Pontebbana.
Ovvio che non sarà sicura come un percorso altenativo esterno, ma da qualche parte si deve iniziare. |