a Sacile non si vuol proprio intervenire contro le casse di Prà de Gai |
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Domenica 23 Giugno 2013 17:07 |
Bene. Allora a Brugnera hanno appena votato, anche se con una baruffa e un abbandono di aula da parte della minoranza, l'OdG contro la realizzazione delle casse di espansione in zona Prà de Gai come da progetto varato dalla regione Veneto. Un documento solidale con altre amministrazioni che lo hanno già votato all'unanimità nei consigli comunali di Pasiano e Prata. Sacile no. L'Amministrazione non vuol proprio prendere posizione. Certamente nel frattempo (forse anche grazie a SPS che aveva sollevato la questione mooooooolto prima dell'opposizione seduta in consiglio e che l'aveva richiamata più volte sulla stampa) almeno se ne è occupata la commissione competente con l'audizione dell'ing. Aprilis, estensore nel 2012 delle osservazioni presentate alla regione FVG nell'ambito della procedura di screening VIA relativa al progetto Prà de Gai.
Orbene, non si nutre il minio dubbio che ci siano buone probabilità che il territorio di Sacile, data la quota più alta, non dovrebbe essere in pericolo, MA un conto è la ovvia accettazione della spiegazione tecnica, altro è la dovuta presa di posizione politica. Ci chiediamo infatti come la nostra amministrazione possa lasciar cadere la richiesta di un OdG solidale contro il citato intervento come richiesto dal Comune di Prata.
Sappiamo infatti che voci autorevoli affermano che "il progetto non affronta minimamente le conseguenze che tale opera avrebbe, sull’Alto Livenza e sul
Meduna. Esiste il fenomeno del rigurgito del Livenza (ovvero le acque ritornano indietro nel senso inverso del corso del fiume) sul territorio di San Cassiano che comporterebbe un innalzamento del livello potenzialmente fino a Sacile; analogo fenomeno del rigurgito esiste e viene peggiorato anche sul Meduna, ovvero aumentando la portata del Livenza in fase di scarico delle casse di espansione, si potrebbe avere un effetto dannoso sul Meduna coinvolgendo i comuni di Pasiano e Prata di Pordenone. Non si dispone di nessuno studio su come il rigurgito del Meduna possa influire poi sul Noncello e quindi provocare prevedibili danni al territorio del Comune di Pordenone. Per tutti i comuni friulani comporterebbe rafforzare il sistema delle idrovore per il pompaggio delle acque oltre l'argine in presenza di maggior tempo di scarico delle acque a valle, (servirebbero 7 nuove idrovore ove esistono oggi solo semplici chiaviche solo nel comune di Prata di Pordenone lungo il Livenza, i costi di un'idrovora di grande pompaggio posso arrivare anche ad un milione di euro). Quindi restano al di fuori del progetto tutta una serie di simulazioni che diano garanzie sulla sicurezza dei comuni di Prata di Pordenone, Pasiano di Pordenone e Brugnera, in seconda battuta dei comuni di Sacile e di Pordenone."
SPS ancora una volta non inventa.
Chiediamo dunque nuovamente che l'Amministrazione sacilese distingua tra giudizio tecnico - al quale comunque madre natura ha dimostrato più volte di non attenersi - e quello politico: pur con la tranquillizzazione avuta si proceda, auspichiamo all'unanimità, ad approvare l'OdG di sostegno alle Amministrazioni Comunali che vedono seriamente a rischio il loro territorio, i loro cittadini e i loro beni.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 24 Giugno 2013 19:39 |