Sacile Partecipata e Sostenibile

Petizione dei residenti di S. Giovanni Del Tempio, doppio senso in via dei Masi e 30 Km/h: il testo integrale! PDF Stampa E-mail
Sabato 27 Marzo 2010 08:17

In questi giorni si è riaperto il dibattito sulla questione del semaforo di San Giovanni del Tempio e, più in generale, sulla viabilità interna nella parte sud del  quartiere. Si sono sentite molte opinioni, alcune contrastanti, ma soprattutto ci sono state incomprensioni e/o tendenziose falsificazioni delle vere intenzioni dei 270 cittadini che hanno firmato la petizione nel 2009 per il ripristino del doppio senso di marcia e per la limitazione della velocità di transito a 30 Km/h. Per contribuire a fare chiarezza, in accordo con i promotori, molto volentieri  riproduciamo (copia-incolla) il testo integrale della petizione, invitando chiunque voglia davvero conoscere la vicenda a leggerlo:

AL SINDACO DELLA CITTA’ DI SACILE

Oggetto: petizione dei residenti di San Giovanni del Tempio per la reintroduzione del doppio senso di marcia nell’intera via dei Masi e l’istituzione di una “Zona a 30km/h” nella zona residenziale a sud della SS13 compresa tra via Pordenone a est e via Interna a ovest

I sottoscritti cittadini di San Giovanni del Tempio

considerato

che si concorda pienamente sulle finalità del progetto “Messa in sicurezza delle aree scolastiche in ambito urbano e dei percorsi casa-scuola”;

che, tuttavia, l’intervento effettuato nell’ultimo tratto di Via dei Masi fino all’incrocio con la SS13 non corrisponde a quanto indicato ai punti D ed E del quadro degli interventi relativi alla zona di San Giovanni del Tempio contenuto nella relazione sul progetto datata maggio 2007;

che anche un articolo della stampa locale datato 28/09/07 descriveva l’intervento in questione come riportato in suddetto quadro degli interventi e, soprattutto, come era stato presentato alla cittadinanza intervenuta al convegno del 26 setembre presso la sede dell’ex Chiesa di San Gregorio: “All’intersezione fra SS13 e via dei Masi e via delle Valli è previsto un imbocco protetto, nel tratto terminale di via dei Masi, spostando l’attraversamento semaforizzato. E poi la realizzazione di una banchina per la messa in sicurezza di pedoni e ciclisti, con riduzione della carreggiata a 5,50 – 6,00 metri.”(Il Gazzettino);

che solo tramite un articolo della stampa locale datato 04/09/08 – chi lo legge – apprende dello spostamento sul lato destro del percorso diventato ora solo pedonale; non si parla più dello spostamento dell’attraversamento semaforizzato, ma non si parla né di parcheggi né di senso unico: “Per quanto riguarda via dei Masi il piano prevede che, in direzione sud alla fine del passaggio pedonale esistente sulla Pontebbana, sia consolidata e allargata la banchina stradale con la realizzazione di un muro di sostegno. Il percorso pedonale verrà quindi ricavato sul lato destro della via seguendo la banchina esistente. Il raggio di curvatura di innesto dalla Pontebbana su via dei Masi verrà rettificato in modo da canalizzare i veicoli all’interno della corsia di marcia. La banchina pedonale, che avrà una larghezza minima di 1 metro e massima di 2,40, verrà delimitata da archetti di protezione. In corrispondenza dell’incrocio da via dei Masi con la strada interna San Giovanni del Tempio, verrà realizzato un passaggio pedonale rialzato di 3 cm dalla quota della sede stradale ed arretrato di circa 5,80m dallo stop, che verrà avanzato rispetto alla posizione attuale per consentire una migliore visibilità dei veicoli. Il progetto prevede ilnoltre la sistemazione della banchina che proseguirà sempre sul lato destro della via fino al raccordo del marciapiede esistente”(Il Gazzettino);

che nel progetto si sottolineava l’importanza del coinvolgimento di tutti i “portatori di interesse”, compresa la “comunità” e si ribadiva la necessità di una “sensibilizzazione collettiva attraverso una comunicazione capillare, che miri a corresponsabilizzare tutti i portatori di interesse coinvolti direttamente o indirettamente nel progetto”, cosa che non pare sia avvenuto, visto che per la maggior parte dei residenti nella parte sud di San Giovanni del Tempio l’istituzione del senso unico in via dei Masi è stata una sorpresa;

che l’impianto semaforico era stato per anni al centro di pressanti richieste da parte dei cittadini alle passate Amministrazioni per avere almeno un punto di relativa sicurezza per l’attraversamento della SS13 che taglia in due la frazione di San Giovanni del Tempio;

che si trova ora caricato l’incrocio tra SS13 e via Interna, incrocio sul quale sono già avvenuti vari incidenti anche ad esito mortale;

che via Interna si ritrova a dover sostenere un considerevole aumento del traffico e si è fatta più pericolosa per ciclisti e pedoni in quanto sprovvista di protezione ciclo-pedonale; lo stesso per il tratto di via Pordenone tra l’incrocio con via Aquileia e la SS13 e per via Aquileia stessa;

che l’incrocio semaforizzato è più evidente in lontananza e viene preceduto dalla segnaletica verticale di prescrizione di 50 km/h;

che è sicuramente poco usuale imbattersi in un semaforo con divieto di svolta su una strada con le caratteristiche della SS13 e che di fatto l’incrocio semaforizzato in questione rappresenta un raro e forse unico esempio lungo tutto il suo percorso, tanto che sono stati numerosi gli automobilisti che hanno svoltato a destra provenendo da ovest;

che questa inusualità può essere fonte di pericolo per l’imprrovvisa reazione che un tale divieto inaspettato può causare a chi all’ultimo momento deve correggere la sua intenzione di svolta, e si pone in quella categoria di possibili errori causati da eventi imprevisti e dalla stretta disponibilità di tempi che non permettono una corretta elaborazione delle informazioni ambientali e conseguentemente una corretta reazione;

che lo spostamento del semaforo e del passaggio pedonale verso l’incrocio con Strada bassa delle Valli avrebbe reso immediatamente visibile il passaggio dei pedoni a chi, provenendo da detta strada, intendeva svoltare a destra, evitandogli di partire prima ancora di accorgersi, appena immesso sulla SS13, dell’attraversamento dei pedoni;

che l’incrocio ora deputato alla svolta a sinistra provenendo da est, in via Pordenone, non garantisce le stesse caratteristiche dell’incrocio semaforizzato, sia per la visibilità (senza tener conto che la segnaletica orizzontale sbiadisce e non è oggetto di continuo rifacimento), sia per la velocità elevata del traffico proveniente da est;

che l’accesso in Via Pordenone dalla SS 13 è più stretto rispetto agli accessi in Via Interna e in Via dei Masi e si ritrova su entrambi i lati l’immediato bordo del fossato;

che la modifica della segnaletica orizzontale sulla SS 13 finalizzata a permettere la svolta per immettersi in e per uscire da Via Pordenone ha visto uno spostamento ai lati delle due linee di demarcazione laterali che ora corrono lungo l’estremo bordo dell’asfalto e risulta praticamente azzerato lo spazio della banchina;

che la mancanza di una banchina laterale mette in grave pericolo i ciclisti che abitualmente usano questo tratto di strada non solo per praticare sport ma, inevitabilmente, per recarsi al lavoro o a scuola, nonché pedoni occasionali, visto che sulla SS 13 si affacciano anche attività commerciali;

che il progetto esecutivo ha stralciato in via dei Masi la previsione di un percorso protetto “ciclo-pedonale” sostituendolo con un marciapiede;

che ancora una volta non si è tenuto conto, anzi si è aggravata, la posizione degli utenti più deboli andando allo stesso tempo in controtendenza rispetto alle raccomandazioni di sostenere e incentivare l’uso di mezzi di trasporto alternativi;

che chi ora percorre il senso unico in bicicletta si trova esposto a maggior rischio, in quanto, fattori apparentemente legati al comportamento degli utenti, come la velocità eccessiva, o il mancato rispetto dei segnali e delle precedenze, spesso presentano relazioni con le caratteristiche della strada e che è provato che proprio i sensi unici inducono all’aumento di velocità e alla diminuzione dell’attenzione verso quanto avviene ai lati;

che di fatto molti automobilisti si sentono ora autorizzati ad accelerare già all’altezza degli incroci con via Aquileia e via Interna in vista del semaforo verde e che al tempo stesso si nota già prima dell’utlimo tratto uno spostamento verso sinistra per immettersi nella corsia di svolta verso Sacile, passando anche sopra le linee delimitanti i parcheggi;

che la creazione di parcheggi non era prevista e la loro ubicazione rende difficoltosa e pericolosa l’entrata e l’uscita dei residenti ai numeri civici 3 e 5;

che la pericolosità dell’incrocio tra via dei Masi e Strada Interna è simile alla pericolosità dell’incrocio con via Aquileia e che, in entrambi i casi, il problema poteva essere parzialmente risolto con interventi strutturali, come ad es. rialzare gli incroci;

che, pur nel rispetto della norma, non si comprende pienamente la ragione per cui il tratto in questione non possa restare a doppio senso, visto che la larghezza del manto asfaltato nello stesso tratto non è minore della larghezza del resto di via dei Masi, non minore ad es. di tutta via Bandida, la cui diramazione fino alla SS13 non supera i 3 m, e che nello stesso quadro degli interventi si ipotizzava una riduzione della carreggiata di via dei Masi a 5,50 – 6,00 metri;

che la riduzione della carreggiata a 5,50 m nel tratto in questione avrebbe permesso l’ulteriore ampliamento della banchina laterale lungo le proprietà dei residenti, offrendo loro più sicurezza nell’uscita dal proprio passo carraio;

che questo intervento di fatto non favorisce l’aumento dei fattori di sicurezza stradale per tutti i cittadini;

che non è ancora stata avviata la fase del monitoraggio prevista dal progetto in cui si raccomanda la periodicità per valutare l’effiacia degli inerventi realizzati e l’attenzione alla metodologia al fine di ottenere una comparabilità tra valutazioni ex ante ed ex post;

che si ritiene indispensabile per la protezione dell’utenza debole della strada affiancare l’intervento strutturale con un fattore importante come la moderazione della velocità, considerata oggi in tutta Europa una soluzione più matura rispetto a quelle che puntano in modo esclusivo sulla separazione fisica degli spazi riservati alle diverse utenze stradali;

che l’istituzione di una “zona 30” nel quartiere e la conseguente riduzione del limite di velocità riduce notevolmente la pericolosità delle strade, impone una guida più controllata, aumenta la sicurezza, riduce la gravità degli incidenti nonché le emissioni di sostanze nocive, e, nello spirito del progetto regionale, serve inoltre a rendere più sicuro il percorso casa-scuola anche dove non si è proceduto ad interventi strutturali; serve in generale a tutelare meglio gli utenti della strada più deboli e, in definitiva, a migliorare la qualità di vita nei quartieri;

che l’istituzione delle cosiddette “zone 30 km/h” è fortemente caldeggiata da associazioni autorevoli come la FIAB e l’Associaz. Vittime della Strada;

c h i e d o n o alla S. V.

se, alla luce di quanto esposto, non si convenga sulla necessità di rivedere la scelta del senso unico; se sia possibile, in modo efficace e in tempi contenuti, ripristinare il doppio senso nel tratto di via dei Masi tra l’incrocio con via Interna e la SS13; sin d’ora l’inserimento di tale provvedimento all’interno di un percorso più ampio di progettazione partecipata al fine di istituire una “Zona 30” nella zona residenziale a sud della SS13 compresa tra via Pordenone a est e via Interna a ovest: che la presente petizione sia inserita negli atti della prevista fase di monitoraggio del progetto.

 

Sacile, 27/07/2009

FIRME

270

Ultimo aggiornamento Sabato 14 Maggio 2022 16:40
 
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